Lo scorso dicembre ho preso (di nuovo) la decisione di licenziarmi. Le persone che mi conoscono lo sanno: sempre ferma nello stesso posto non ci riesco proprio a stare, ed è anche per questo che mi piace tanto viaggiare. Ammettiamolo, c’è forse qualcosa di più bello di salire su un aereo e atterrare su un territorio sconosciuto, magari un’isola dal clima mite durante tutto l’anno? Parlo di Fuerteventura, parte dell’arcipelago delle Canarie e conosciuta in tutto il mondo per la sua tranquillità, le spiagge, i paesaggi e il surf! 

Proprio in questo paradiso ho trascorso 5 giorni all’insegna del relax, il silenzio, l’escursionismo e lo sport. Se vi dico che seduta da sola in mezzo al deserto ho vissuto una delle sensazioni più piene e illuminanti della mia vita, ci credereste? In questo articolo vi racconto la mia avventura in solitaria nell’isola di Fuerteventura tra escursioni, meditazioni, nuove esperienze e tramonti mozzafiato. Curiosi di scoprirla?

Terrazza sotto le stelle, rumore delle onde e piante di aloe vera: il mio alloggio a Fuerteventura 

Non mento se il mio viaggio a Fuerteventura è stata una decisione presa da un giorno all’altro. Fortunatamente, i voli da Madrid (dove attualmente vivo), per le Isole Canarie spesso molto economici, soprattutto durante i mesi invernali, e si aggirano tra i 15 e i 30 euro. E poi c’è stata Lisa, la mia amica e parrucchiera del cuore, che l’estate scorsa mi ha parlato della magia di quest’isola e mi ha fatta innamorare. Insomma, dal dire al fare ci sono stati solo pochi click, e in meno di mezzora la mia casella di posta si è illuminata della scritta “Mancano meno di tre giorni al tuo viaggio! Si parte!”. Certo, a parte un solo piccolo particolare: dove avrei alloggiato? 

La mia salvezza è stata la casa di Alex. Amico di un’amica di un’amica di Lisa, nonché tatuatrice nella cittadina di El Cotillo, mi ha ospitato nel suo appartamento a Corralejo pieno di piante, mandala, incensi e strumenti musicali. Un vero e proprio paradiso, per non parlare della terrazza dove ogni sera mi godevo un infuso sotto il cielo stellato coccolata dal rumore delle onde del mare. Qui, Alex e io facevamo ogni sera lunghe chiacchierate prima di andare a dormire, parlando della natura, di quanto è bella la sensazione di essersi dimenticati de telefono, e della libertà che regala lasciarsi guidare dal vento su una tavola sopra le onde. Tutto questo, incluso il surf, non lo avevo mai vissuto prima. Sapevate che sono tantissime le presone che hanno deciso di lasciare il proprio paese e di trasferirsi qui per praticare questo sport?

Fuerteventura: isola della calma e del surf 

Fuerteventura vive e si muove intorno al surf. Surfhouse, surfschool, surfshops: su quest’isola non sono rari i negozi, le scuole e perfino gli alloggi dove poter conoscere e incontrare persone con cui condividere l’esperienza di sentirsi un tutt’uno con il vento mentre si indossa la muta. 

Dicono che non sia uno sport per niente facile e, che per riuscire a mantenere l’equilibrio sulla tavola sono necessari sforzo ed esercizio. Tuttavia, su consiglio di Alex una mattina ho contattato la Dropline Surfschoool (@droplinessurfschool) e ho deciso di provarci: quel giorno facevo la mia prima lezione di surf insieme a un ragazzo tedesco (molto più esperto di me) e cavalcavo le mie prime onde dell’oceano Atlantico! L’istruttore mi ha spiegato la tecnica, i movimenti e la postura corretta, e dopo svariati tentativi sono riuscita a mantenere l’equilibrio sulla tavola. Ricordo di aver sorriso come un’idiota: la sensazione di lasciarsi trascinare dal vento è stata liberatoria. “Ancora!”, dicevo all’istruttore, proprio come se fossi tornata bambina.  

Ma come tutte le cose, anche con il surf all’inizio è bene non esagerare, o si può correre il rischio di soffrire di mal di mare. È questo il motivo per cui, quel pomeriggio, dopo la lezione ho deciso di andare a vedere il tramonto immersa nel silenzio delle dune di Corralejo. Sapevate che la loro sabbia è fatta per il 90% da materiale organico formato dalla polverizzazione di molluschi e altri organismi marini?

 

Le dune di Corralejo: ascoltare le parole nel silenzio 

Sono andata a Fuerteventura senza aspettative, e mai mi sarei immaginata che durante questo viaggio avrei scoperto così tante cose su me stessa da poterci riempire un libro intero (prima o poi arriva). Viaggiare soli fa paura, ma per quanto riguarda la mia personale esperienza posso dire che è una delle esperienze che più di tutto mi arricchiscono, e che ripeterò ogni volta che ne avrò l’occasione. 

Ho parcheggiato la macchina sul ciglio della strada, in un punto che mi sembrava ok per iniziare ad addentrarmi nelle dune e iniziare la mia passeggiata verso il tramonto. Che silenzio. Attorno a me non c’era nessuno: soltanto la vegetazione più incontaminata, le dune e la sabbia. Mi sono tolta le scarpe per sentire meglio la sua morbidezza sotto ai piedi e poi ho iniziato a camminare. Non sapevo nemmeno io verso dove, ma a un certo punto, quando il sole stava per baciare la linea dell’orizzonte, mi sono seduta nella posizione classica dello yoga e con i palmi delle mani rivolti verso l’alto ho iniziato a respirare, restando in osservazione di quello che sarebbe successo. Il sole scendeva, sembrava vivo, mentre il vento mi scostava i capelli e attorno a me regnava il silenzio. Sarei rimasta seduta lì per ore, finché a un certo punto ho chiuso gli occhi e a quel punto ho capito tutto. Voi non vi prende mai del tempo per capire cosa succede dentro voi stessi?

Una bussola per ritornare a sé stessi: il tattoo di Jasmine 

Che sia seduti in mezzo al deserto di Fuerteventura, in una spa, o a casa di una tatuatrice, prendersi del tempo per sé stessi è sempre la migliore terapia. So a cosa state pensando: ma farsi un tatuaggio è doloroso, non di certo rilassante! La mia risposta è dipende. Nella città di El Cotillo, per esempio, vive un’artista che fa tatuaggi con la tecnica handpoke, e cioè a mano (senza macchinetta), mentre canta i mantra e vi circonda delle migliori energie. Troppo mistico? Niente affatto. O meglio, dipende dai punti di vista. 

Ho contattato Jasmina (@spirit.handpoke) con l’idea di farmi un tatuaggio che mi ricordasse per sempre l’esperienza che avevo vissuto su quell’isola, e tutte le cose che avevo scoperto di me stessa. E dopo avermi fatto alcune domande, ha elaborato un disegno che secondo lei sintetizzava al meglio  il momento di vita che stavo attraversando. In particolare: un piccolo sole circondato da tanti puntini che segue un percorso ascendente. Una bussola per prendere contatto con il mio corpo e tornare a me stessa ogni volta che ne sento il bisogno. Ricordo ancora il massaggio delle sue mani sopra la ferita, il canto della sua voce, la sua respirazione yogica in ujjay.

Le cose da raccontare sono talmente tante che un articolo non basta. Ma non preoccupatevi! Vi racconterò il resto delle avventure nella seconda parte di questo articolo… restate connessi! 

E voi avete mai visitato Fuerteventura? Sareste curiosi di fare una vacanza in quest’isola magica?

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